Mi è piaciuto il ricordo affettuoso di Saviano su Taricone. E’ stata bella la semplicità con cui lo scrittore ha messo in evidenza quanto all’attore lo univa e quanto ci possa essere di simile in vite e destini apparentemente diversi quando si proviene dalla stessa terra. Avere uguali radici può, in effetti, significare ciò: rispettare l’altro, purché naturalmente onesto, e in lui cercare anzi di rinvenire ed esaltare la stessa dignità che vorremmo fosse riconosciuta a noi. Se ciò succedesse ne guadagneremmo tutti, invece di fare come i polli di Renzo. Quella del giovane scrittore è stata una piccola-grande lezione per il sud, dove non è vero che ci amiamo l’un l’altro e grondiamo solidarietà.
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